Leggere fa bene alla salute… soprattutto nel mondo del cioccolato

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L’altro giorno, su un social network, mi è passata davanti l’ennesima sponsorizzazione di una azienda produttrice di cioccolato cosiddetto industriale. A caratteri cubitali si esaltavano la qualità e la naturalezza del prodotto e, in calce, centinaia di persone avevano commentato in modo entusiastico: circa 7000 mi piace in una giornata e più di 200 commenti.
Sono allora andata su alcuni siti aziendali e ho cercato gli ingredienti di questo e di altri prodotti simili. Per lo più si parla di cioccolato finissimo al latte, che non supera il 30-34%, composto da: zucchero, burro di cacao, latte intero in polvere, pasta di cacao, lecitina di soia e vanillina (una aldeide aromatica contenuta nella vaniglia e in altri vegetali spesso ormai prodotta sinteticamente); in più zucchero, olio di palma, altri grassi e altri aromi artificiali ecc. La percentuale vera di cacao nella maggior parte dei casi non viene nemmeno specificata.
7000 italiani, su questo social network, sono convinti che questo sia il “vero” cioccolato e il più “buono” in commercio. Nel mondo reale, al di fuori della “rete” Internet, sicuramente sono anche molti di più, convinti di dare ai loro figli un’ottima merenda ogni giorno. Un prodotto composto da grassi, zuccheri, elementi chimici e con una bassa percentuale di cacao, spesso di qualità scadente.
Premesso che ognuno è libero di mangiare ciò che preferisce, dobbiamo però essere consci di come ci alimentiamo.
Questi dati la dicono lunga sull’idea di qualità nel mondo del cioccolato. In realtà, in un buon cioccolato fondente le voci negli ingredienti sono al massimo quattro o cinque: massa di cacao, burro di cacao, zucchero, un eventuale emulsionante naturale, come la lecitina di soia o girasole, e aromi naturali come la vaniglia. Niente altro. Mi è capitato di assaggiare tavolette con solo tre ingredienti, ad esempio la linea fondente di Marou o addirittura con due soli ingredienti, come alcune tavolette di Cacaosuyo: massa (ovvero ciò che si ottiene dalla lavorazione delle fave, semi di cacao) e zucchero.
Allora perché non scegliere un prodotto salutare? Semplice, la gente non legge.
Quando faccio la spesa e mi appresto a comprare un nuovo prodotto, controllo sempre gli ingredienti e la tabella nutrizionale. Sia confrontandomi con la mia famiglia, sia guardandomi attorno al supermercato, mi sono resa conto che non è un’abitudine comune. Le persone si soffermano sulle scritte in grande, su quello che promette l’azienda con elaborate tecniche di marketing; non leggono le scritte in piccolo e non confrontano i prezzi/grammi. Così si ritrovano ad acquistare tavolette di cioccolato di pessima qualità, magari attirati soltanto dall’offerta… credendo siano il meglio del mercato.
Leggere, invece, in questo caso fa proprio bene alla salute! Controllate sempre gli ingredienti e non lasciatevi ingannare da sostanze che ricordano il prodotto naturale, ma che in realtà di naturale non hanno nulla, come la vanillina citata sopra. Optate per cioccolato ad alta percentuale (minimo 60% per il fondente), anche per quello al latte (minimo 40%), e per le aziende che garantiscono il rispetto per l’ambiente e le persone in ogni fase di lavorazione.
Infine, un po’ come si fa per il vino, fatevi due conti mentali: se la tavoletta costa meno di 1 euro e comprende: le lavorazioni, i costi aziendali, il packaging e la distribuzione… che qualità avranno gli ingredienti usati per produrla?
Leggete di più e comprate responsabilmente.