Amaranto

L’amaranto, con i suoi piccoli chicchi dal sapore naturalmente dolce, ha una storia millenaria e viene spesso definito come uno dei cereali più antichi dell’umanità.
In realtà, data la sua appartenenza alla famiglia delle Amaranthaceae e non a quella delle Graminaceae, sarebbe più corretto definirlo uno pseudo-cereale.
L’amaranto è stato una fonte alimentare primaria per gli antichi popoli mesoamericani ed era equiparato come importanza al mais. Venerato, perché ritenuto magico, era al centro di numerosi riti propiziatori e durante la conquista spagnola venne sradicato completamente. L’amaranto in un paio di secoli sparì, privando la dieta quotidiana di un elemento essenziale e causando gravi danni alla salute delle popolazioni autoctone.
L’amaranto infatti ha un altissimo valore biologico. In particolare è ricco di lisina, un aminoacido indispensabile, specialmente per gli organismi in crescita, e generalmente più abbondante nelle proteine di origine animale.

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Si caratterizza per l’elevata digeribilità e apporti nutritivi quali fibre, calcio, magnesio, fosforo e ferro. La percentuale di calcio è superiore a quella del latte, per questo è indicato in caso di osteoporosi.
Inoltre l’amaranto è privo di glutine, quindi adatto ad adulti e bambini anche con speciali esigenze alimentari.
Il gusto è gradevole sia da solo, sia accompagnato con verdure o altri cereali.
È ottimo nella preparazione di zuppe, crocchette, per insalate originali, sformati dolci o salati e barrette energetiche , anche con l’amaranto soffiato (pop), o per uno straordinario sushi.